OSSERVATORIO FOTOGRAFICO BOSCO DI CARVIGNONE
in collaborazione con il Parco Regionale Adamello e il Comune di Cevo BS

PAGINA IN FASE DI COSTRUZIONE

 
INTRODUZIONE
Attraverso un percorso culturale in atto ormai da diversi decenni, che sta portando alla consapevolezza dell’importanza della fauna selvatica in quanto risorsa inestimabile, con un valore estetico e biologico unico e irripetibile, si sono sviluppati, soprattutto all’estero e in misura minore anche in Italia, alcuni circuiti composti da piccole strutture che consentono di praticare la fotografia naturalistica e l’osservazione di uccelli e mammiferi in modo mirato e agevole ma soprattutto senza arrecare disturbo agli animali osservati. Questa attività viene offerta ad un pubblico sempre più vasto che diventa “motore” di un piccolo indotto economico che consente nel tempo la gestione e la manutenzione della struttura. Generalmente si tratta di piccoli capanni mimetizzati, allestiti con svariate tecniche, posti all’interno di appezzamenti di poche decine di metri quadrati che, a loro volta, si trovano in aree protette e interdette all’attività venatoria. Nelle immediate vicinanze e spesso adiacenti ai capanni stessi vengono messi dei punti di alimentazione dissimulati nell’ambiente e costruiti con tronchi marcescenti, rami e arbusti, piccoli punti di abbeverata mimetizzati ecc. al fine di attirare la fauna con una offerta alimentare messa a disposizione in modo continuativo soprattutto nel periodo invernale. (vedi box).
Questo incoraggia alcune specie ad avvicinarsi e a rendersi visibili al
birdwatcher o al fotografo che, nascosti nel capanno appositamente strutturato, possono effettuare osservazioni mirate e scatti di elevato valore sia fotografico che naturalistico.
Nel 2019 sottoponemmo al Comune di Cevo (BS) e al Parco Regionale dell'Adamello un progetto per la realizzazione di una struttura volta alle finalità sopra indicate e nel 2020 venne firmato un accordo (convenzione) per il suo allestimento. Contestualmente veniva individuata un'area di facile accesso ma molto idonea per le finalità del progetto di proprietà del Comune di Cevo: il bosco di
Carvignone. Un tempo, proprio nell'area del progetto, ancor prima che il bosco di abete rosso riconquistasse lo spazio di prati e coltivazioni che, a loro volta, l'avevano sottratto secoli prima alla foresta originaria, era presente un roccolo. Si trattava di un impianto dedicato alla cattura di uccelli che attratti da esche e richiami finivano a migliaia imprigionati nelle reti predisposte dagli uccellatori. Questa pratica, per fortuna abbandonata da decenni in questa località, ci ha fatto capire  l'idoneità del sito per osservare e fotografare la fauna. L'abbandono del roccolo e il fortissimo ridimensionamento delle attività agricole nei decenni passati, hanno favorito, grazie anche a politiche di rimboschimento intensive effettuate quasi esclusivamente con l'abete rosso (Picea abies), il ritorno del bosco. Oggi una fitta pecceta ha sostituito la vegetazione che sarebbe stata spontaneamente  presente, ovvero un bosco misto di latifoglie e  conifere. Il Carvignone si trova infatti ad una altitudine di circa 1000 mt in una zona di passaggio vegetazionale fra il bosco di latifoglie e quello di conifere. ....................................Il progetto ha  pertanto previsto da subito l'avvio d'interventi di riqualificazione, primo fra tutti il diradamento (limitatamente alla sola area relativa al progetto), della fitta e degradata fustaia di abeti rossi realizzata all'inizio del 2021. Lo sfoltimento di un numero cospicuo ma parziale degli abeti rossi, sta oggi favorendo la ricrescita e la diffusione di alberi e arbusti spontanei che andranno nel tempo a costruire un ambiente molto diversificato con maggiori potenzialità attrattive per la fauna selvatica. 
Per approfondimenti rimandiamo alla sezione sulla vegetazione.
Oggi possiamo presentare al pubblico la  realizzazione delle strutture quale risultato di un lungo lavoro di valutazioni e preparazione. Inizia ora una fase di monitoraggio e di "prova" sull'efficacia di quanto realizzato e di rifiniture, (come ad esempio piantumazioni di arbusti per schermare alcune strutture) normalmente necessarie in progetti di questo genere. Per le finalità del progetto era per noi una condizione molto importante l'allestimento di un percorso didattico strutturato per le scolaresche che possa avvicinare alla fauna selvatica gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Lungo il percorso, abbiamo predisposto sussidi didattici, come cartellonistica esplicativa e strumenti interattivi che accompagneranno gli studenti, in linea con gli stessi criteri etici adottati per il capanno fotografico.

BOX

A riguardo del fornire risorse alimentari alla fauna selvatica, si apre spesso una discussione sull'etica di questa pratica, sulla quale tutti possiamo trovare un punto di convergenza: come principio la fauna selvatica non deve essere alimentata. Questa pratica se effettuata con modalità estensive e massive induce sicuramente a una certa dipendenza, in particolar modo per alcune specie con effetti negativi su alcune popolazioni. Ad esempio la pratica di foraggiare i cervi durante la stagione invernale, può determinare modifiche agli spostamenti che la specie è indotta ad effettuare per le avverse condizioni climatiche. Questo influisce negativamente sui cicli naturali secondo i quali solo gli individui più forti sopravvivono e trasmettono alla progenie un corredo genetico di "qualità". Se amiamo veramente la natura questo deve essere un principio cardine.  Nel caso dei capanni fotografici, le "esche" alimentari sono solo uno stratagemma utilizzato solo in alcuni periodi e in quantità molto ridotte che in nessun modo si sostituiscono alle risorse alimentari spontanee. Questo non influisce minimamente sugli spostamenti stagionali (migrazioni) e sulle popolazioni delle specie. Non solo. Durante la stagione riproduttiva, gli stesse specie stanziali presenti (ad esempio cince e picchi) non frequentano più le mangiatoie dissimulate, diventano molto più schive e preferiscono spontaneamente l'alimentazione che trovano in natura. 


allestimento di un sistema di monitoraggio da remoto che consenta la visione costante dell’area su un’apposita pagina aperta a tutti sul sito di Immagini d’Ambiente.

galleria video e foto  

In questa galleria potete trovare video e foto realizzati attraverso  apparecchi che si attivano automaticamente al passaggio e allo stazionamento  della fauna selvatica  nei pressi dell'area boschiva interessata dal nostro progetto, sia di giorno che di notte. Attualmente disponiamo di una foto-trappola messa a disposizione dal Parco e di una video-trappola acquistata da Immagini D'Ambiente che, attraverso una sim telefonica, invia da remoto preview fotografiche e, allo stesso tempo, registra video in Full HD da 1 minuto.  Questo sistema ci consente di monitorare costantemente l'area dove verrà installato l'osservatorio fotografico definitivo. In tal modo, oltre a rilevare e censire le presenze faunistiche,  possiamo mettere a fuoco diverse problematiche come ad esempio il disturbo arrecato dalla presenza di animali domestici vaganti sull'area del progetto.
FOTO 
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Tasso - Meles meles
  • Faina - Martens foina
  • Faina - Martens foina
  • Corvo imperiale - Corvus corax
  • Corvo imperiale - Corvus corax
  • Cinghiale - Sus scrofa
  • Ghiandaia - Garrulus glandarius
  • Corvo imperiale - Corvus corax
  • Cinghiale - Sus scrofa
  • Faina - Martens foina
  • Volpe - Vulpes vulpes
  • Volpe - Vulpes vulpes

DOVE RINASCE LA BIODIVERSITA'

Come abbiamo anticipato in home page, è arrivato il momento di presentare al pubblico questo progetto che dopo tanta preparazione inizia a muovere i primi passi. 

Infatti, non appena firmata nel tardo autunno 2020 la convenzione con il Parco Regionale dell'Adamello e il Comune di Cevo, proprietario dell'area boschiva in località Carvignone, abbiamo iniziato a realizzare un piano di monitoraggio per verificare le presenze faunistiche e più in generale le condizioni ambientali del bosco dove andremo ad allestire un  osservatorio da dedicare alla fotografia.

Le immagini realizzate in questi mesi hanno consentito l'allestimento di una mostra fotografica che  sarà la prima importante iniziativa  pubblica per  Immagini D'Ambiente.

Un bel modo per festeggiare il primo anno di vita della nostra associazione.       

Parco dell'Adamello
Immagini d'Ambiente
Comune di Cevo

Osservatorio fotografico nel Parco Regionale dell'Adamello lombardo

Potete scaricare qui sotto il report sulle prime attività svolte

Primo report fase sperimentale bosco del Carvignone.pdf