Il capriolo - roe deer

Ordine: Artiodattili - Famiglia: Cervidi

Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758)
Collocazione biogeografica: eurocentroasiatica.

Caratteri distintivi: lunghezza testa - radice della coda 100 - 130 cm; altezza al garrese 55 - 77 cm; coda 1 - 2 cm; peso medio 24-26 Kg.

Corpo slanciato con posteriore alto in grado di fargli fare salti e balzi importanti, testa relativamente corta, orecchie ed occhi grandi, collo sottile e lungo. 

Il mantello del capriolo, rossiccio o marrone rossiccio in estate, diventa bruno scuro in Inverno; la caratteristica macchia bianca posteriore, candida e molto vistosa durante la stagione invernale, diventa più rossiccia e meno appariscente in estate. La coda cortissima e di colorazione identica al mantello, non è visibile a distanza. Il palco portato solo dai maschi è di dimensioni ridotte (30-35 cm) normalmente a tre punte per stanga. 

A Impronta zampa anteriore: lungh. ~4,5 cm; largh. ~3 cm
P Impronta zampa posteriore: più piccola

Habitat: dalla pianura alla montagna purchè vi siano siepi, boschi cedui, comunque ricchi di sottobosco intercalati da prati e campi coltivati.

Abitudini: a seconda delle stagioni le sue fasi di attività cambiano parecchio. Il periodo migliore per la sua osservazione in natura è l’inizio della primavera (marzo-aprile) allorchè le piante sono ricche di gemme e apici in piena esplosione vegetativa in cui i caprioli trovano il massimo alimentare per le loro caratteristiche. Agile e aggraziato, corre rapidamente con salti frequenti. Animale poco sociale durante tutto il periodo che va da marzo ad agosto quando i caprioli sia maschi che femmine vivono isolati nei loro territori quelli dei primi più grandi accolgono al loro interno i territori più piccoli delle seconde. Con il finire dell’estate, ad accoppiamenti terminati torna la quiete e i caprioli, anche i maschi adulti, tornano ad essere “sociali” e tolleranti con i loro conspecifici e spesso confluiscono in piccoli gruppi familiari invernali composti anche da più femmine con i figli o figlie dell'anno precedente e altri maschi.

Biologia: Come detto, i maschi durante la primavera instaurano fra loro un rapporto gerarchico e verso maggio diventano più propriamente territoriali; l'area dominata viene marcata sia visivamente che olfattivamente. Le marcature più vistose sono i "fregoni"  Durante la fase della territorialità il palco (non corna) viene sfregato energicamente su rami, arbusti e alberelli Il risultato è una scortecciatura superficiale che mette a nudo il tessuto sottostante  della pianta. Durante questa azione viene inoltre lasciata una secrezione odorosa emessa da ghiandole frontali che si trovano alla base degli steli (supporto osseo frontale del palco). Le piante marcate sono inevitabilmente destinate a seccare.  Con altre ghiandole interdigitali fa altrettanto con le zampe anteriori, con cui raspa da erbe e foglie il suolo su superfici di circa 50 cm di diametro . Queste vengono definite "raspate" e spesso si trovano associate ai fregoni. L’area marcata viene difesa contro tutti gli altri maschi adulti. il territorio di un maschio adulto si estende su circa 10-40 ha (ettari) a seconda delle densità della popolazione, delle caratteristiche ambientali e altri parametri. I palchi cadono in autunno, i nuovi trofei sono completamente formati e puliti dal "velluto" la primavera successiva (vedi BOX di approfondimento). Si nutre di getti, gemme, fogliame e piante erbacee; in inverno anche di apici legnosi, in estate e primavera ricerca Graminacee foraggere e soprattutto Leguminose. Il capriolo è un brucatore selettore di concentrati.  Gli accoppiamenti avvengono da luglio ad agosto, la gestazione dura circa 10 mesi ed è di tipo prolungato (caso unico nell'ordine degli Artiodattili), con annidamento nell’utero dell’ovulo fecondato (blastocisti) a dicembre gennaio (il fenomeno si chiama diapausa embrionale o ovostasi). I cuccioli, nascono a maggio 1 nelle primipare e poi generalmente 2 con un rapporto fra i sessi di 1:1 (peso: 0, 5 - 1,6 Kg), sono poco attivi e vengono accuratamente assistiti; si rendono indipendenti a circa 9 - 12 mesi di età. La maturità fisiologica viene raggiunta dalle femmine verso i 14 mesi; la maturità sociale viene raggiunta nei maschi a 2 - 3 anni. In natura vive fino ad un massimo di 12 - 14 anni. Predato da Lince, Lupo, Volpe, Gatto selvatico e Aquila reale che possono aggredire soggetti ammalati o i piccoli.

 
 

Il dimorfismo sessuale è ridotto per cui, nel breve periodo di assenza dei trofei nei maschi, la distinzione dei sessi si basa soprattutto nella valutazione dello specchio anale ponendo attenzione al ciuffetto di peli giallastri che le femmine presentano sotto la finta coda(vulva) e che contribuisce a conferire allo specchio anale una forma a cuore. Nel maschio lo specchio anale ha una forma invece più simile a due fagioli o due reni.La struttura corporea ha un aspetto agile e armonioso, dovuto alla maggiore altezza del treno posteriore rispetto a quello anteriore, caratteristica tipica degli animali saltatori. Le ghiandole metatarsali sono di colore scuro, molto vistose e rappresentano una discriminazione specifica.

 
 
foto di Giorgio Bardelli Marcatura territoriale di un maschio di capriolo: il "fregone"
 

Distribuzione generale: Il capriolo è una specie euro-asiatica (inclusa la Gran Bretagna), Caucaso, Turchia, Iraq, Iran settentrionale, Turkestan, Siberia meridionale, Cina settentrionale e centrale, Corea. Protezione esistente: il Capriolo è specie cacciabile ai sensi dell'art.18 della L. 11/02/1992, n. 157. Specie protetta dalla Convenzione di Berna (L. 5/8/1981, n. 503, in vigore per l'Italia dall'1/6/1982). Le misure di protezione esistenti consistono nell'istituzione di Parchi nazionali e regionali, Riserve naturali.


I caprioli sono molto suscettibili al disturbo di cani vaganti e segugi da caccia almeno nelle prime fasi di colonizzazione del territorio. I cani vaganti sono una delle principali cause di morte non naturali.