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Valle Sant'Angelo - Morolo 
Monti Lepini
di Armando Pezzarossa

Questa storia è un esempio di come talvolta cose belle possono accadere quando le persone sono mosse dalla buona volontà. Dalla voglia di fare di fare cose anche piccole, poco o per nulla remunerative, indipendentemente dalla politica, delle congiunture economiche ecc. E ciò, a mio avviso è ancor più significativo quando si cercano di realizzare, come in questo caso, operazioni che vanno nella direzione della conservazione del patrimonio naturale, del paesaggio e della biodiversità, ovvero della creazione di un profitto “culturale e umano” per i quali non servono grandi investitori finanziari, come nel caso della difesa dell’habitat naturale e dei suoi silenti e non votanti inquilini.

Nell’articolo precedente su Morolo e i Monti Lepini manifestai la mia perplessità circa la mancanza di un progetto per valorizzare la bellezza e la ricchezza di questa catena montuosa tanto vicina al mare e, allo stesso tempo, così distante da esso.  Ebbene, sono stato immediatamente smentito (o a ben vedere sono stato accontentato): è notizia di qualche settimana fa che è stato istituito con decreto del Presidente della Regione Lazio (D.P.R.L. 29 gennaio 2021, n. T00228), ai sensi dell'articolo 6 della legge Regionale 6 ottobre 1997, n. 29, il “Monumento Naturale Valle Sant’Angelo” di 139,6 ettari sito nel Comune di Morolo, la cui gestione è stata affidata al comune stesso.

Probabilmente è un segno del cambio dei tempi. Se oltre cinquanta anni fa dominava la cultura della ciminiera e delle seconde case, oggi, almeno in questo caso, si è deciso di puntare sul patrimonio naturale locale per rilanciare uno sguardo verso il futuro, in particolare per giovani. 139 ettari non sono molti, vista l’estensione della catena dei Monti Lepini e le tantissime emergenze naturalistiche presenti, ma è sicuramente un passo molto importante che mi auguro possa fare da traino per i comuni limitrofi. Artefice di questo importantissimo risultato è stato il sindaco di Morolo, dottor Gino Molinari, da sempre impegnato nel tentativo di valorizzare il territorio e portare fuori dall’anonimato Morolo e il suo borgo. Operazione difficile e complessa che avrebbe scoraggiato i più.

Anemone appenninica
Orchis simia
Poiana - Buteo buteo

A lui ho sottoposto alcune domanda nel corso di una breve intervista. 

Sig. sindaco come è nata l’idea di realizzare il Monumento Naturale Valle Sant’Angelo? 

“l’idea è nata partendo dal fatto che la nostra amministrazione ha puntato molto sulla valorizzazione del patrimonio storico e naturalistico, affinché potesse essere volano per il turismo. La nostra montagna offriva già degli ottimi spunti per essere inclusa nel nostro progetto e l’istituzione del Monumento naturale rappresenta un primo importante passo per la completa valorizzazione e conservazione delle specie floro-faunistiche presenti sul posto.”

Perché la Valle Sant’Angelo è così importante tanto da essere meritevole di essere annoverata fra i 22 monumenti naturali della Regione Lazio?

“La Valle Sant’Angelo è stata ammessa fra i 22 Monumenti naturali del Lazio grazie alla sua biodiversità: infatti su questo territorio, ricoperto in gran parte da foreste di leccio, carpino nero e frassino, vivono specie rare come il falco pellegrino e, con molta probabilità, il corvo imperiale. Dopo molti anni, qui è tornata a nidificare l’aquila reale. Inoltre, all’interno di quest’area è presente l’eremo di Sant’Angelo, formato da una chiesa rupestre di epoca medievale e dalla grotta all’interno della quale c’è una sorgente d’acqua limpidissima e si dice che questa favorisca la discesa del latte nelle puerpere. Sono presenti anche dei fontanili come Pozzo Paoluccio e Cesa de Vena. Sempre all’interno di quest’area è presente l’acquedotto di Sant’Antone che rifornisce di acqua potabile tutto il paese e la fontana in piazza E. Biondi.”

Falco pellegrino - Falcus peregrinus

Il Comune di Morolo è stato nominato anche ente gestore, quali sono i prossimi passi che l’ente locale dovrà svolgere per assolvere ad un incarico così delicato?

“I primi passi da fare con il supporto della Regione Lazio saranno quelli di perimetrare e segnalare al meglio il sentiero che parte dal paese e raggiunge l’eremo di Sant’Angelo. Successivamente verranno organizzate delle iniziative per far conoscere la nostra montagna a livello regionale e nazionale.”

Ci sono stati dei riscontri positivi dopo l’istituzione del Monumento Naturale?

“Si, già rileviamo un discreto aumento di escursionisti e appassionati di natura dai paesi limitrofi che sono incuriositi dalla preziosa biodiversità floristica e faunistica che caratterizza i monti Lepini.”


Valle Sant'Angelo è un ambiente estremamente delicato. Il suo equilibrio ambientale è quanto mai fragile e lo sono di conseguenza la flora e la fauna che abbiamo citato nell'articolo. Affinché questo piccolo tesoro possa continuare ad arricchire tutta la comunità è necessario un ulteriore sforzo per una gestione attenta e guidata  dell'area protetta che faccia della fruizione, indispensabile, un elemento valorizzante e non di mortificazione della natura.

Note naturalistiche su Valle Sant'Angelo


 Il Monumento Naturale Valle Sant’Angelo si presenta come un impervio vallone attraversato dal fosso S. Angelo, affluente a regime torrentizio del fiume Sacco. La valle, all’inizio ampia e luminosa, man mano si restringe chiusa da alte pareti di roccia calcarea che fanno da quinta teatrale ad una natura che si esibisce in modo spettacolare. 

Salendo da Morolo sui versanti esposti a sud si attraversa una fascia di vegetazione caratterizzata da boschi sempreverdi di matrice mediterranea, dove il leccio – Quercus ilex - crea la copertura arborea più fitta con infiltrazioni di specie arbustive tipiche dell’orizzonte vegetazionale mediterraneo.  Come l’esposizione dei versanti cambia ecco che alle stesse quote la roverella e l’orniello e il carpino nero sostituiscono il leccio. Alle quote leggermente superiori, nelle zone con maggiori condizioni di umidità media, compaiono specie più mesofile come il ciliegio e l’acero. Ancor più in alto il faggio si riprende il dominio dello spazio insieme ad aceri e a qualche sparuto tasso abbarbicato alle pareti rocciose più in ombra.

Man mano che si sale in mezzo ai boschi si incontrano affioramenti di roccia calcarea erosi e friabili e grandi conoidi di detriti della stessa roccia che, lentamente quanto inesorabilmente, vengono fagocitati dalla vegetazione più rustica e resistente come l’orniello e il frugale carpino nero. 

Sono però le pareti rocciose ad attrarre l’attenzione dell’osservatore. Sulle imponenti falesie ricche di cavità lo scorrimento dell’acqua superficiale forma talvolta strati di travertino, come nel caso della bella cascata che possiamo osservare poco prima di arrivare alla grotta dell’eremo di Sant’Angelo.  Tale formazione rocciosa è frutto del deposito di carbonato di calcio presente nell’acqua combinato all’anidride carbonica. Laddove sono presenti piccole crepe o fessurazioni cespugli sempreverdi riescono a sviluppare le loro radici e a crescere su superfici quasi verticali, come se fossero dei free-climbers vegetali.

Inoltre, il falco lanario – Falco biarmicus, uno dei rapaci più rari del bacino del mediterraneo, pare che sopravviva su queste pareti rocciose.  E’ invece certa la presenza del falco pellegrino – Falco peregrinus, che sfrutta le inaccessibili cavità della valle per costruire il suo nido. Più facile da osservare e da sentire è il rumoroso Corvo imperiale – Corvus corax. Sul sentiero che sempre più stretto passa sotto le grandi pareti rocciose, non è infrequente rinvenire gli aculei dell’istrice – Hystrix cristata, localmente chiamata “spinosa”.

In primavera, lungo la salita che porta all’apice della valle, è abbastanza normale essere accompagnati dai versi della vocifera ghiandaia – Garrulus glandarius, dal tubare dei colombacci – Columba palumbus e da una infinita schiera di passeriformi tipici dei boschi termofili come la sterpazzolina – Sylvia cantillans, la capinera – Sylvia atricapilla e l’occhio cotto – Sylvia melanocephala, giusto per citarne qualcuno. 

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