Attraverso un percorso culturale
in atto ormai da diversi decenni, che sta portando alla consapevolezza
dell’importanza della fauna selvatica in quanto risorsa inestimabile, con un
valore estetico e biologico unico e irripetibile, si sono sviluppati, soprattutto
all’estero e in misura minore anche in Italia, alcuni circuiti composti da
piccole strutture che consentono di praticare la fotografia naturalistica e
l’osservazione di uccelli e mammiferi in modo mirato e agevole ma soprattutto
senza arrecare disturbo agli animali osservati. Questa attività viene offerta ad un pubblico sempre più vasto che
diventa “motore” di un piccolo indotto economico che consente nel tempo la
gestione e la manutenzione della struttura. Fondamentalmente si tratta di piccoli capanni mimetizzati, allestiti
con svariate tecniche, posti all’interno di appezzamenti di poche decine di
metri quadrati che, a loro volta, si trovano in aree protette e interdette
all’attività venatoria. Nelle immediate vicinanze e spesso adiacenti ai capanni stessi vengono
messi dei punti di alimentazione dissimulati nell’ambiente e costruiti con
tronchi marcescenti, rami e arbusti, piccoli punti di abbeverata mimetizzati
ecc. al fine di attirare la fauna con una offerta alimentare messa a
disposizione in modo continuativo. Questo incoraggia alcune specie ad avvicinarsi e a rendersi visibili al
birdwatcher o al fotografo che, nascosti nel capanno appositamente
strutturato, possono effettuare osservazioni mirate e scatti di elevato valore
sia fotografico che naturalistico. Oltre alla realizzazione del capanno, abbiamo immaginato di proporre un
percorso didattico strutturato per le scolaresche che possa avvicinare alla
fauna selvatica gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Naturalmente sussidi didattici, come cartellonistica esplicativa e strumenti
interattivi, accompagneranno gli studenti lungo il percorso, in linea con gli
stessi criteri etici adottati per i capanni fotografici.